Home » Lavorare in proprio » aprire attività

Aprire una parafarmacia, mini guida e passi da fare

Vediamo nel dettaglio tutte le informazioni utili per aprire una parafarmacia e il kit di supporto da scaricare

Condividi questo bel contenuto

A prima vista potrebbe sembrare difficile, eppure l’idea di aprire una parafarmacia sta assumendo le sembianze di un vero e proprio fenomeno commerciale.

I vantaggi di aprire una parafarmacia

aprire parafarmacia

Basti pensare che un italiano su tre si mantiene in forma facendo uso di prodotti erboristici. Un dato statistico che, oltre a fornire un’intuitiva anteprima sulle attuali tendenze dei consumatori, offre anche una prima panoramica su questa innovativa opportunità di lavoro in proprio. Gli alti tassi d’inquinamento e i continui scandali alimentari che ogni giorno popolano le pagine dei quotidiani, infatti, non fanno altro che spingere gli italiani ad adottare degli stili di vita più sani e ragionevoli.
Se non è possibile controllare e monitorare costantemente gli alimenti che si ingeriscono e non si può evitare l’esposizione allo smog metropolitano, dunque, i consumatori cercano quantomeno di contenere l’assunzione di farmaci, ricorrendo in modo sempre più frequente all’utilizzo di prodotti fitoterapici, integratori alimentari naturali e composti erboristici.

Cosa può vendere la parafarmacia?

La parafarmacia, sposa le esigenze dei consumatori che intendono limitare il ricorso ai farmaci, offrendo una serie di prodotti finalizzati a curare la causa del male, piuttosto che la conseguenza. In una parafarmacia quindi, oltre ai tradizionali prodotti di dermocosmesi, articoli veterinari e articoli sanitari, i clienti potranno acquistare anche prodotti erboristici , omeopatici, fitoterapici, integratori alimentari e preparati dimagranti a base naturale.

Aprire una parafarmacia: dalla liberalizzazione dei farmaci ad oggi

Questo innovativo modo di fare business, ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni ancora più importanti. A far tempo dal 2006, infatti, la normativa di settore ha disposto la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco e questo fenomeno ha funto da vero motore propulsore per la diffusione territoriale di questo nuovo tipo di attività. Secondo gli ultimi dati statistici, infatti, le parafarmacie dislocate sul territorio Nazionale sono circa 3.500 e i nuovi insediamenti interessano soprattutto i grandi centri urbani. I settori di vendita che caratterizzano la maggior parte del fatturato sono quelli dedicati alla vendita di prodotti omeopatici, articoli sanitari, articoli per l’infanzia e prodotti per uso veterinario. La vendita dei farmaci di fascia C senza ricetta, invece, rappresenta soltanto il 25% del fatturato totale. Dopo aver definito il profilo commerciale del fenomeno dunque, è il momento di scendere nel dettaglio analizzando:

  • le possibilità di realizzazione dell’iniziativa;
  • l’entità dell’investimento richiesto;
  • i requisiti necessari per aprire una parafarmacia.

Quanti tipi di parafarmacia esistono

Secondo le disposizioni fornite dal Ministero della Salute, possiamo distinguere due diverse attività legate a questo specifico settore, che si differenziano per la tipologia di farmaci che possono essere vendute all’interno dell’esercizio commerciale. Più nello specifico, si devono distinguere le parafarmacie che possono vendere soltanto i medicinali contraddistinti dalla sigla OTC (ovvero i medicinali per l’automedicazione), da quelle autorizzate alla vendita di tutti i farmaci appartenenti alla fascia C acquistabili senza prescrizione medica. Questa netta distinzione evidenziata dal Ministero della Sanità, dunque, si sostanzia in una differente modalità di esposizione dei medicinali. Mentre i medicinali di automedicazione possono essere collocati in un’area accessibile autonomamente dal cliente, infatti, i farmaci di fascia C senza obbligo di prescrizione medica, dovranno essere disposti in una zona riservata ed accessibile esclusivamente dal personale addetto alla vendita.

Il locale idoneo per aprire una parafarmacia

A prescindere dalla suddetta differenziazione, tuttavia, ci sono dei requisiti comuni alle due tipologie di attività che dovranno comunque essere rispettati. Per la precisione i locali dovranno essere sufficientemente ampi per contemplare, oltre ai servizi e agli spogliatoi del personale, la presenza di spazi rispettivamente destinati:

  • al disbrigo delle pratiche amministrative (ricezione e caricamento dei prodotti);
  • alla vendita dei prodotti;
  • alla conservazione dei medicinali che richiedono maggiore attenzione (per esempio alcuni tipi di fermenti lattici).

Oltre alla sapiente suddivisione degli spazi, inoltre, si dovrà prestare la massima attenzione nella scelta degli arredi e nella cura dei dettagli. L’obiettivo finale, infatti, dovrà essere quello di impreziosire il punto vendita trasmettendo al cliente, un senso di armonia e professionalità. In linea generale è preferibile prediligere la scelta di locali ampi che possano incrementare le possibilità di guadagno e tenere testa alla concorrenza. L’esercizio dovrà essere ubicato in una zona di passaggio, molto meglio se situato in prossimità di nosocomi, case di cura o luoghi di ritrovo. Nel caso in cui la parafarmacia venda farmaci di fascia C senza obbligo di prescrizione medica, è richiesta la presenza costante di un farmacista regolarmente iscritto all’Ordine. Non è obbligatorio però che il professionista faccia parte della società o che sia il titolare della parafarmacia.

L’Insegna

Un elemento che, apparentemente può apparire come un dettaglio di nessuna importanza, ma che in realtà è soggetto a specifiche disposizioni fornite dal Ministero della Salute, è rappresentato dall’insegna. L’insegna delle parafarmacie, infatti, non deve riportare l’immagine della croce verde (tipica delle farmacie) e deve specificare la dicitura “parafarmacia”.

Costi di avviamento di una parafarmacia

Le spese iniziali per aprire una parafarmacia non sono certo esigue ma sono del tutto ragionevoli se rapportate alle possibilità di guadagno concesse dal settore. Una soluzione per arginare i tradizionali rischi d’impresa e limitare gli investimenti iniziali, per esempio è offerta dalle proposte di affiliazione in franchising.

Gli adempimenti burocratici

Per aprire una parafarmacia, l’iter burocratico non si discosta molto dalle normali procedure previste per qualsiasi tipo di attività commerciale. Le uniche differenze, riguardano l’obbligo di comunicazione:

  • al Ministero della Salute per ottenere il codice per la tracciabilità del farmaco e indicare il Responsabile per la comunicazione per la tracciabilità del farmaco;
  • all’Agenzia del Farmaco;
  • alla Regione;
  • all’Ordine dei Farmacisti.

Aprire una parafarmacia in franchising

Oltre ad ottenere assistenza costante e formazione adeguata, infatti, aprire una parafarmacia in franchising consente di lavorare facendo leva sulla notorietà di un brand con una preesistente e già consolidata influenza sul mercato.

Kit di supporto

Per chi volesse un supporto nell’avvio di una parafarmacia segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come aprire una parafarmacia (da noi valutato e ritenuto veramente valido).

Condividi questo bel contenuto
× Eccomi!