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Aria condizionata in ufficio, come comportarsi

Le donne la sopportano di meno perché le temperature sono, di norma, tarate sul metabolismo maschile. Ecco perché può dare origine a screzzi e malumori. Ma per venirne a capo, basta rifarsi a ciò che prescrive la normativa

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Secondo un’indagine promossa da Found!, l’aria condizionata in ufficio è la causa più frequente di litigi, durante la bella stagione. Quando le temperature si alzano e negli ambienti comuni si sente l’esigenza di rinfrescarsi, i colleghi faticano a mettersi d’accordo e, nel 68% dei casi, finiscono per litigare. L’indagine, condotta su un campione rappresentativo di 2.500 lavoratori dipendenti (tra i 25 e i 65 anni), ha snudato un problema mai risolto: quello che riguarda l’utilizzo consapevole del condizionatore al lavoro. C’è chi vorrebbe tararlo su temperature “glaciali” e chi, tra uno starnuto e l’altro, non smette di lanciare occhiatacce al collega accaldato. Ma come bisogna comportarsi? Quali sono le leggi che regolamentano la questione? E come è possibile evitare che l’aria condizionata della discordia semini troppa zizzania in ufficio? Scopriamolo insieme.

Le donne soffrono di più

Ripartiamo dall’indagine di Found!: stando ai risultati rilevati, a lamentarsi maggiormente dell’aria condizionata in ufficio sono le donne che, nel 75% dei casi, tollerano a malapena le basse temperature del termostato. E non sarebbe un caso, secondo il dottor Boris Kingma della Maastricht University Medicale Centre, visto che le stesse temperature sono, di norma, tarate sul metabolismo basale di un uomo medio. In pratica: in buona parte degli uffici, mentre gli uomini in giacca e cravatta tendono a fare un uso “disinvolto” dell’aria condizionata, le donne cercano di cautelarsi come possono, indossando sciarpe, cardigan e giacchette. Col rischio concreto che questo “gap termico di genere” origini malumori e risentimenti. Che si riflettono negativamente sul lavoro di tutti.

Aria condizionata in ufficio: cosa dice la legge

Come venirne a capo? Con un po’ di buon senso. Appurato che non si troverà mai una soluzione capace di mettere tutti d’accordo, il consiglio è quello di stabilire delle regole di civile convivenza. E di trovare un compromesso che non danneggi alcuno. L’aria condizionata in ufficio serve a “proteggersi” dalla calura esterna, ma gli sbalzi di temperatura possono giocare brutti scherzi. Per mantenere un clima sereno in ufficio, occorre usare la testa. E non eccedere mai. Come si fa? Bisogna evitare di abbassare troppo il termostato e scongiurare il pericolo di uno shock termico. A indicare la strada può essere la legge. Non tutti lo sanno, ma il DPR numero 74 del 2013 regolamenta “l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici”, dando precise istruzioni a chi fa uso dei condizionatori.

Nel dettaglio: in inverno, è buona norma mantenere la temperatura sui 18 gradi, mentre in estate il termostato non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 24 gradi. Di più: di vitale importanza è anche il livello di umidità dell’aria che dovrebbe oscillare tra il 40 e il 60% e non andare mai al di sotto del 35%. A meno che non si voglia compromettere la propria e l’altrui salute. Abusare dell’aria condizionata in ufficio (così come a casa, del resto) significa, infatti, esporsi al rischio di cefalee, dolori cervicali, mal di schiena, bronchiti, otiti, riniti e rinosinusiti. Senza considerare che le temperature eccessivamente basse ci rendono più vulnerabili al cospetto dei virus e degli agenti patogeni. A conti fatti, dunque, chi pensa di proteggersi dal caldo rischia di complicarsi la vita da solo.

Occhio alla posizione e alla manutenzione

E non finisce qui: quando si accende l’aria condizionata in ufficio, bisogna ricordarsi di mantenere una certa “distanza di sicurezza” dall’apparecchio. Che deve essere sistemato in modo che il getto d’aria si diffonda in maniera omogenea e non investa nessuno. E non si trascuri l’importanza della manutenzione, che passa dal periodico controllo del sistema elettrico e dalla regolare pulizia dei filtri. E’ proprio lì, infatti, che possono annidarsi i batteri più insidiosi: quelli che attentano al sistema respiratorio e possono causare infezioni alla gola e agli occhi.  Quando le colonnine di mercurio iniziano ad impennarsi, cercare conforto nell’aria condizionata non è sbagliato. Ma occhio a utilizzarla in maniera intelligente perché chi eccede con le basse temperature in ufficio rischia (paradossalmente) di rendere il clima incandescente.

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