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Conflitti tra colleghi, come gestirli nel migliore dei modi

Qualche spunto per poter gestire al meglio i conflitti tra colleghi in ambito di lavoro: suggerimenti e accortezze per un miglior rapporto!

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Mantenere una buona rete di relazioni in ambito lavorativo non è semplice. I rapporti interpersonali di ogni giorno aprono infatti tante opportunità di contrasto e di frizione tra colleghi, e il fatto che si finisca con il convivere per molte ore all’interno di uno spazio condiviso, non fa che acuire le tensioni che in altri contesti potrebbero invece essere facilmente ammorbidite.

conflitti tra colleghi

Relazioni tra colleghi

D’altronde, c’è ben poco di cui stupirsi: nello stesso ambito lavorativo entrano in contatto personalità molto diverse, professionalità altrettanto distanti che instaurano una complessa relazione che, spesso volta per volta, si caratterizza per margini di cooperazione o di competizione, di desiderio di vicinanza o di intolleranza, di complicità o di pregiudizio, e così via. Approcci vasti e eterogenei, spesso condizionati dalle motivazioni e dalle aspettative sul luogo di lavoro, dai rapporti di forza che possono stimolare i vari protagonisti, e non solo. Ma come gestire il conflitto tra colleghi, in questo contesto così ricco di sfumature?

I conflitti in ambito lavorativo

Da quanto sopra dovrebbe emergere in maniera piuttosto “vistosa” come il lavoro sia sicuramente il terreno più fertile per poter far sviluppare una conflittualità spesso legata ad aspetti molto specifici della propria occupazione, che altrettanto di frequente non viene esplicitata, ma viene mascherata all’interno di un quadro di relazioni che si fa sempre più opaco e meno trasparente.

Sotto il profilo psicologico, la mancata gestione consapevole di tali piccole conflittualità spesso acuisce le sensazioni di disagio in ambito professionale. Si finisce così, molto spesso, con l’attivare meccanismi di protezione che riducono al minimo le opportunità relazionali con le persone che non sentiamo sufficientemente in grado di condividere il nostro modo d’essere, oppure si finisce con il tendere a dare ad altri la colpa delle proprie inefficienze, divenendo “vittime” di un presunto sistema che impedisce a sé stessi, magari, di fare carriera.

Come gestire i conflitti tra colleghi

A questo punto, diviene fondamentale cercare di capire come poter gestire al meglio i conflitti che, inevitabilmente, potrebbero crearsi in ambito lavorativo.

Sicuramente, reagire in maniera diretta a provocazioni o accuse è in grado di peggiorare la situazione. Non solo non permette di ricollocare nelle giuste e più positive distanze le due parti, ma rischia invece di alimentare diffidenza, pregiudizi e nuovi contrasti. Insomma, così agendo si rischia di acuire una relazione già “stressata”, con il rischio di amplificare la portata dei nuovi conflitti che potrebbero scaturire.

Meglio allora agire in maniera più propositiva. Se i colleghi sono anche propri collaboratori, può essere un buon modo di intervenire quello di dare la giusta fiducia, assegnare responsabilità individuali, metterli alla prova con compiti precisi e specifici. Così facendo, nel caso in cui emergano errori o inefficienze, occorrerà condividerli con atteggiamento collaborativo, sempre molto specifico, evitando di cadere in generalizzazioni o in “ordini”. Molto meglio dedicare del tempo all’ascolto, domandando che cosa ne pensa il proprio collaboratore di una specifica situazione, e chiedendo in modo esplicito come magari risolverebbe tale problema. Insomma, spesso il segreto per poter costruire una buona relazione tra collaboratori è quello di responsabilizzare, coinvolgere e non giudicare.

Il lavoro di squadra

Qualche particolarità emerge nel momento in cui il rapporto con i colleghi si instauri all’interno di un team, il cui risultato finale dipenda cioè dalle capacità e dall’impegno di ciascuno. In questo caso, molto dipende dal team leader, che dovrebbe essere individuato tra le persone più competenti. Il leader dovrebbe avere sufficiente rigore, trasparenza ed equità nell’assegnare responsabilità e compiti, esercitare un controllo sui risultati e sulle attività in maniera coerente, premiando il gruppo ma facendo anche emergere il contributo del singolo.

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