Il processo di digitalizzazione è diventato di vitale importanza. Le imprese che operano nel mercato in chiave digital hanno maggiori opportunità di crescita e di successo. Tuttavia, sono ancora tante le PMI italiane che non hanno ancora effettuato un cambiamento di organizzazione tale da garantire una vera e propria innovazione digitale. Chi sono i promotori di tale innovazione? Si tratta di figure interne o esterne all’azienda? A chiarirci le idee ci pensa uno studio condotto dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano con la collaborazione di Capterra.
Indice
L’importanza della digitalizzazione aziendale
Dire che il processo di digitalizzazione è diventato importantissimo non è una frase fatta. Si tratta di una delle tante sfide che il mondo moderno ci impone, soprattutto dopo l’arrivo della pandemia da Covid 19. Oggi tutto è innovazione e tecnologica, basti pensare a quanti dispositivi utilizziamo ogni singolo giorno, dallo smartphone al computer, dal tablet a smart Tv sempre più efficienti ed innovative. Ma la digitalizzazione è diventata indispensabile soprattutto nel mondo professionale e nelle aziende che operano sul mercato. Per le imprese affrontare un processo di innovazione digitale significa:
- ampliare notevolmente il mercato di riferimento;
- ridurre i costi;
- aumentare la produttività;
- migliorare le condizioni lavorative;
- ripensare e riorganizzare i prodotti e servizi.
Il primo passo per la vera trasformazione tecnologica delle imprese è quello di capire l’innovazione stessa riorganizzando in ottica strategica le varie attività aziendali, con personale qualificato ed in grado di leggere le nuove sfide che si presentano.
Innovation Manager: chi è e perché tutte le aziende dovrebbero averne uno?
Quando parliamo di Innovation Manager ci riferiamo ad una figura professionale indispensabile nel processo di digitalizzazione. Stiamo parlando di un professionista che analizza il contesto generale in cui l’impresa opera, verificandone tutti i processi in maniera tale da trasmettere ai dipendenti la cultura digitale. Dunque, l’Innovation Manager è colui che dopo aver analizzato nei minimi dettagli la situazione aziendale, il mercato in cui opera, le potenzialità e le debolezze, è pronto ad investire nella tecnologia digitale avviando un processo di riorganizzazione capace di portare ottimi risultati e di guidare l’azienda verso il digitale. Tale professionista può essere l’imprenditore stesso oppure un consulente esterno con il compito di assistere l’impresa nel processo di digitalizzazione.
Le PMI italiane e l’innovazione digitale
Sono ancora molte le imprese italiane che non si sono ancora sufficientemente avviate verso il digitale e che non hanno nel team persone qualificate per innescare un cambio di rotta. Per conoscere il livello di digitalizzazione delle PMI italiane e quali sono i reali promotori di questa rivoluzione, Capterra e l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano hanno intervistato 1.018 responsabili digitali e titolari delle Piccole e Medie Imprese italiane. Dallo studio emerge che il 69% delle aziende intervistate ha un responsabile interno dedicato all’innovazione aziendale, mentre il 31% delle imprese non ha nel proprio team un esperto in tale funzione. Ed ancora, il 21% delle aziende ha affermato di non aver ancora una persona capace di guidare l’innovazione aziendale. L’8% delle PMI al momento ha dichiarato di non avere tra le priorità quella di individuare un Innovation Manager, mentre il 13% ha realmente capito quanto sia importante questa figura professionale nel team di lavoro. Solamente il 10% delle aziende prese in considerazione, si affidano a professionisti esterni.
I principali promotori dell’innovazione digitale nelle aziende
Dallo studio condotto emergono anche le figure professionali che sono tra le maggiori promotrici del processo di innovazione tecnologica. Nello specifico, tra i principali sponsor dell’innovazione ci sono:
- responsabile dei progetti digitali/informatici (33%);
- il vertice strategico (31%);
- l’imprenditore o suo familiare (30%);
- un responsabile di dipartimento (19%);
- consulente esterno (12%);
- nessuna figura (8%);
- un fornitore tecnologico (7%).
La digitalizzazione è importante perché comporta una più elevata resilienza con migliori performance economiche. Secondo lo studio, le aziende digitalizzate registrano:
- utile netto maggiore del 28%;
- un margine di profitto più alto del 18%;
- capitale circolante netto maggiore del 24%;
- un valore aggiuntivo dell’11%;
- margine EBITDA più elevato dell’11%.
Un cambio di rotta e di prospettiva nelle PMI è un passo decisivo che bisogna compiere per migliorare le performance, soprattutto in una società industrializzata come quella in cui viviamo. Per fare questo è indispensabile affidarsi a figure professionali in grado di poter guidare le imprese nella trasformazione digitale.
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