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Diventare Nail Artist (onicotecnica): lavorare come free-lance, come dipendente o aprire un nail center / centro ricostruzione unghie

Vediamo di seguito come diventare nail artist (onicotecnica), le opportunità lavorative, come aprire un nail centre e il kit di supporto da scaricare

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Nutrite una passione sfrenata per l’arte della decorazione e ricostruzione di unghie artificiali? Siete portate per il disegno e pensate di avere una buona manualità? Avete estro e fantasia da vendere? Se le vostre risposte a tali domande sono affermative, probabilmente avete le carte giuste per diventare delle Nail Artist.

Perchè scegliere di fare l’onicotecnica

Quello del nail art è un lavoro che riscuote molto successo nel mondo femminile che a volte per vezzo, altre volte per porre rimedio ad alcuni problemi (come l’onicofagia), ricorrono sempre più spesso a questo tipo di applicazioni per sfoggiare delle mani costantemente in ordine e curate nel minimo dettaglio. L’attività di nail artist, rientra nella più ampia sfera di competenza dell’onicotecnica, ossia di quella professione che si occupa della cura delle unghie e della loro ricostruzione e decorazione. Lavorare in questo settore è tutt’altro che facile, ma andiamo per ordine e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Per capire come fare per realizzare il nostro sogno, dobbiamo analizzare i problemi esistenti , riferendoci alla figura professionale suindicata: l’onicotecnica.

diventare onicotecnica

Chi è l’onicotecnica

L’onicotecnica è quella figura professionale che, attraverso l’applicazione di prodotti specifici, si occupa della ricostruzione, applicazione e decorazione di unghie artificiali. Come si può facilmente dedurre dalla definizione appena fornita, la figura dell’Onicotecnico ingloba due fattispecie lavorative ben distinte, ossia:

  • Attività di ricostruzione delle unghie;
  • Attività di applicazione e decorazione di unghie artificiali (ossia applicazione di specifiche “protesi”, alle unghie con l’unico scopo di addurre un abbellimento al dito senza prevedere alcun trattamento invasivo volto a favorire l’adattamento della protesi al letto ungueale).

In merito alla disciplina di tale attività, la situazione è piuttosto complessa poiché si è ancora sprovvisti di un ordinamento su base Nazionale; ora, infatti, è competenza delle singole Regioni, fornire le linee guida da seguire per esercitare tale attività. Non esiste ancora una regolamentazione della professione, per cui questa è assimilata all’attività di estetista e regolata dalla L. 1/1990.

Aprire un Nail Centre: burocrazia

Paradossalmente, la mera attività di decorazione e applicazione di unghie artificiali, non è soggetta a tale legiferazione e tale professione non richiede alcun attestato, al contrario invece, la ricostruzione delle unghie ricade nella regolamentazione citata e non potendo ovviamente scindere le due attività, se ne deduce che l’attività di onicotecnica (intesa nel suo complesso) è rimessa al rispetto della L.1/1990. Quindi per svolgere l’attività di ricostruzione, applicazione e decorazione di unghie artificiali, si deve avere il diploma di estetista ottenibile mediante frequentazione di apposito corso specifico triennale (della durata di circa 1800 ore) e superamento dell’esame teorico-pratico .

Un’eccezione è rappresentata dalla Regione Lazio, l’unica che prevede un corso regionale finalizzato alla formazione della figura professionale di onicotecnica. Tale corso ha una durata di 200 ore, ha un costo di circa 2.500 euro ed è organizzato da Aziende, Accademie e Scuole che hanno ottenuto l’abilitazione e sono autorizzate al rilascio dell’Attestato Regionale. Poiché ricercando in rete informazioni su questi corsi, capita spesso di leggere che tali attestati sono validi su tutto il Territorio Nazionale, è bene precisare che questi sono riconosciuti esclusivamente per l’apertura di un nail center nel Lazio.

Tuttavia sono presenti in rete, alcune testimonianze riguardanti zone non appartenenti al Lazio, in cui tale attestato è stato accettato, pertanto se risiedete in un’altra Regione e state pensando di seguire un corso della Regione Lazio, è consigliabile informarsi preventivamente presso la C.C.I.A.A. competente, circa il riconoscimento di tale attestato di qualifica.

Diventare onicotecnica: Quali opportunità di lavoro ci sono?

Nella Regione Lazio, ottenendo la qualifica di onicotecnica, è possibile:

  • aprire un nail center e avviare un’attività indipendente;
  • lavorare presso altri centri specializzati sia come dipendente sia come collaboratrice esterna freelance;
  • associarsi con un‘estetista.

Nelle altre Regioni che vincolano a doppio filo quest’attività al conseguimento del diploma triennale da estetista, l’unico escamotage che permette di aprire un centro nails senza conseguire tale qualifica, consiste nel nominare un’estetista diplomata, direttore tecnico del centro. Tale soluzione però è piuttosto costosa, in quanto la professionista che si fa carico di tale onere, dovrà garantire personalmente per i servizi prestati all’interno del centro, per gli accorgimenti igienico-sanitari garantiti e per l’opera prestata dalle collaboratrici impiegate. Ovviamente nessuno è disposto ad assumersi una tale responsabilità senza ottenere un giusto tornaconto economico, inoltre, non si deve sottovalutare il danno che potrebbe arrecarci questa soluzione, nel momento in cui, per qualsiasi ragione il nostro direttore tecnico decidesse di abbandonare l’incarico.

Riferimenti Normativi Nazionali

I principali riferimenti normativi posti in essere finora (ma tutti ancora in fase di approvazione) sono tre:

  1. Disegno di Legge 911 presentato il 16 luglio 2008
  2. Proposta di Legge 3116/10 presentata il 12 gennaio 2010
  3. Proposta di legge 3107/10. Presentata il 13 gennaio 2010

Il Disegno di Legge 911, (di APNO) si proponeva come fine ultimo quello di regolamentare in modo definitivo la figura professionale di onicotecnica. Peccato che, dopo essere stato presentato nel 2008, attualmente risulti ancora fermo al Senato in attesa di approvazione.

Nella Proposta di Legge 3107 (di CNA e Confartigianato), sembra non esserci alcun riferimento alla figura di onicotecnico, soltanto addentrandosi nel dettaglio della proposta di legge, si apprende che la figura dell’onicotecnico è contemplata come una delle tante appendici della più ampia professione di estetista.

La proposta di legge 3116, infine, (di Confestetica) è quella che prende più in considerazione la figura professionale dell’onicotecnica, effettuando una distinzione all’interno dell’attività estetica e ravvisando tre figure ben distinte e separate:

  1. Estetista professionale;
  2. Onicotecnico
  3. Tecnico dell’abbronzatura artificiale.

In riferimento alla figura di onicotecnico, tale proposta di legge prevede:

  • il possesso della licenza media;
  • il superamento di un corso di 450 ore totali.
  • Al termine del corso, previo superamento di apposito esame teorico-pratico, la Legge prevede un periodo di praticantato di almeno 3 mesi presso un onicotecnico o un’estetista.

In alternativa, è contemplata la possibilità di seguire un percorso differente, che prevede lo svolgimento di 3 anni di attività subordinata come onicotecnico a tempo pieno e frequentazione di un corso formativo di 200 ore con superamento di esame teorico pratico.

Il praticantato sarà condizione essenziale per ottenere l’iscrizione nell’elenco nazionale degli onicotecnici.

Quali sono le opportunità di guadagno per una nail artist?

Se si lavora come dipendente, il guadagno non è molto alto, e per 40 ore settimanali si può percepire uno stipendio di circa 800-900 euro netti (a un livello d’inquadramento medio). Per quanto riguarda la libera professione, si deve fare una differenziazione:

  • Se si lavora presso un centro estetico come freelance, il guadagno sarà minore in quanto si dovrà stornare una parte del ricavato al centro che ci offre la postazione;
  • Se si lavora in proprio, si deve tener conto dell’enorme concorrenza proveniente soprattutto dal mercato del lavoro in nero.

In linea generale i costi per una nail art variano dalle 70 alle 130 euro, e tale differenza di prezzo, è giustificato sia dal tipo di ricostruzione che si esegue (gel, acrilico,con tip, con cartine), sia in base al tipo di decoro richiesto (semplice, a mano libera, con aerografo). Un refill invece, (ossia il ritocco che deve essere eseguito periodicamente per mantenere l’effetto estetico dell’unghia), varia dai 30 ai 40 euro.

Quanto costa aprire un nail center?

I costi di apertura di un nail center variano in base a molti fattori:

  • Zona in cui s’intende esercitare la propria attività;
  • Affitto dei locali;
  • Contributi inps (circa 3.000 euro l’anno di base);
  • Corso di formazione (dai 2.000 ai 2.500 euro);
  • Attrezzature (fresa, macchina Uv per le ricostruzioni in gel, aerografo per decori particolari);

Conviene aprire un nail center?

Nonostante la nail art vada molto di moda, la concorrenza in tale ambito è davvero spietata e la mancanza di un regolamento di legge su base Nazionale, favorisce il proliferare dell’abusivismo. Ci sono, infatti, molte onicotecniche che svolgono questo lavoro a nero, applicando tariffe irrisorie e spesso senza aver ricevuto un’adeguata formazione. Tutto ciò ovviamente, va a discapito di chi invece vorrebbe esercitare la propria attività in modo professionale e soprattutto legale. L’unica speranza è che presto il Governo (analogamente a quanto già fatto per i tatuatori) si decida a disciplinare adeguatamente tale professione prevedendo la costituzione di una categoria specifica.

Kit di Supporto

Per chi volesse un supporto per aprire un centro ricostruzione unghie ed avere info e consigli per avere finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni pubbliche segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come avviare un centro ricostruzione unghie ed estetica (nail saloon) (da noi valutato e ritenuto veramente valido).

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