Il consueto decreto del Miur ha stabilito le nuove soglie di reddito per poter ottenere l’esenzione tasse scolastiche 2019, ovvero l’esonero dal pagamento delle tasse scolastiche per il nuovo anno. Il tutto, con una buona notizia iniziale: la soglia Isee per poter ottenere l’esenzione viene infatti innalzata dai 15.748,79 euro in vigore per l’anno scorso, agli attuali 20.000 euro.
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Nuovo limite Isee per l’esenzione tasse scolastiche
Il decreto Miur recita infatti che il valore dell’Isee al di sotto del quale viene previsto l’esonero totale del pagamento delle tasse scolastiche per gli studenti del quarto e del quinto anno dell’istruzione secondaria di scuola secondaria di secondo grado (insomma, le scuole superiori), è di 20.000 euro.
Naturalmente, da un’attenta lettura del decreto non sfugge che questa soglia Isee per l’anno scolastico 2018-19 vale solamente per gli iscritti alla quarta classe delle scuole superiori, mentre dal prossimo anno scolastico 2019-20 varrà anche agli iscritti alle quinte classi della scuola secondaria. Dunque, beneficeranno della nuova soglia circa 460 mila studenti, per un costo per le casse statale che le stime affermano sia pari a circa 11 milioni di euro.
Quante tasse scolastiche si pagano
Ma a quanto ammontano le tasse scolastiche? E quale è il concreto vantaggio di un’esenzione in tale ambito? Innanzitutto, occorre rammentare come la tassa di iscrizione ammonti a 6,04 euro, da corrispondere in una sola soluzione e una sola volta al momento dell’iscrizione alla scuola secondaria dopo il compimento dei 16 anni da parte dello studente. A ciò si aggiunga che, ogni anno, sempre dopo il compimento dei 16 anni dello studente, occorrerà versare una tassa di frequenza pari a 15,13 euro. Tra le altre tasse scolastiche che gravano sui bilanci delle famiglie italiane troviamo anche la tassa di esame, pari a 12,09 euro, in correlazione agli esami di maturità, di idoneità, integrativi, di licenza, qualifica.
Detraibilità tasse scolastiche
Un’informazione particolarmente utile per tutti coloro che devono sostenere le tasse scolastiche è legata alla possibilità di poter o meno detrarle dalla dichiarazione dei redditi. Purtroppo, le spese scolastiche che riguardano l’acquisto dei libri, o i trasporti, non sempre sono notoriamente detraibili, fatte salve alcune particolari eccezioni legate ad esempio agli abbonamenti per la fruizione di servizi di mobilità urbana.
Lo stesso vale per i contributi scolastici, detraibili solamente se rientrano nel piano dell’offerta formativa dell’istituto: in questo ultimo caso i pagamenti dovranno avvenire mediante uno strumento che ne permetta la piena tracciabilità, contenendo nella causale la giusta motivazione e gli opportuni riferimenti di legge. Diversamente, bisognerà allegare un’attestazione emessa dall’istituto stesso, riportante in modo chiaro le finalità del versamento di queste somme.
In linea generale, invece, i contributi scolastici non possono essere detratti poiché, come si legge sul sito internet del Miur, sono di natura volontaria e destinati all’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli studenti. Si tratta pertanto, in via ufficiale, di contributi non obbligatori per gli studenti. In maniera più chiara, possono essere portati in detrazione i contributi obbligatori, ma non quelli facoltativi.
È però possibile portare in detrazione le spese scolastiche sostenute nel corso del 2018, in sede di dichiarazione dei redditi 2019. La legge stabilisce in particolar modo che l’importo annuo massimo detraibile per le spese di istruzione sostenute per la frequenza delle scuole di infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, ammonta a 786 euro per ogni studente, e che la detrazione può essere accreditata in favore dei familiari fiscalmente a carico. Le spese sostenute nel 2018 andranno indicate nei righi da E8 a E10, con il codice 12, equivalente a quello delle spese per istruzione diverse da quelle universitarie. Sull’importo segnalato sarà possibile ottenere una detrazione nella misura del 19%.
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