La pazza estate 2014 non ha solo costretto a rinviare, modificare, o addirittura annullare le vacanze, almeno in parte, ma ha soprattutto causato ingenti danni economici. Stando a quanto sostenuto dalla Coldiretti infatti, le perdite supererebbero il miliardo di euro. E ancora non siamo arrivati ad agosto. Ed in effetti, meno turisti, significa anche meno occupazione stagionale di settore, in parole povere una minore possibilità per tutti di svolgere i classici lavori estivi. A rischio ci sarebbero circa dieci milioni di giornate lavorative, suddivise tra il comparto del turismo e quello della raccolta della frutta estiva. Nel primo caso si tratta di una varietà non indifferente di profili: cuochi, camerieri, addetti ai servizi alla clientela come ad esempio quello dell’accoglienza quello dell’informazione.
L’allarme lanciato da Coldiretti è perentorio. Sostanzialmente sono le tradizionali abitudini degli italiani ad essere state sconvolte da un (mal)tempo, perdurante quanto imprevedibile. Un giorno piove un altro c’è il sole. E così, progettare un weekend o cimentarsi in un sostanzioso acquisto di frutta rinfrescante diventano pratiche afflitte da dubbi che durante una stagione meteorologicamente “normale” non si porrebbero. Meno acquisti e meno gite fuori porta (per non parlare delle vere e proprie ferie) significano però anche meno produzione e quindi, meno lavoro.
Un dato che chiarisce la gravità della situazione è quello relativo alla raccolta delle pesche. Secondo la Coldiretti infatti, sarebbero “a rischio un quinto dei pescheti italiani” , in quanto le quotazioni di questi frutti “non consentono nemmeno di coprire i costi di raccolta”. In Italia i pescheti coprono un po’ meno di 70.000 ettari di territorio, divisi tra varie regioni. Il rischio è quello di perdere altri 15.000 ettari, scendendo così a meno di 55 mila. Inoltre, riferisce ancora l’associazione, si sarebbe verificato un crollo del prezzo corrisposto alle aziende agricole, che si sarebbe dimezzato, a fronte di un prezzo al dettaglio rimasto elevato. A contrasto di tale situazione, in Emilia Romagna, grazie alla collaborazione tra la Coldiretti locale, il club nautico di Riccione ed i molti stabilimenti balneari, sono stati distribuiti ai turisti diversi quintali di pesche e nettarine, con gli agricoltori “approdati” in spiaggia a bordo di antichi velieri.
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