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Gli incentivi: uno strumento da usare bene

Gli incentivi sono uno strumento molto potente, ma non sempre funzionano. truffe, speculazioni e mancata conoscenza possono inficiarne l’efficacia.

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Si è fatto un gran parlare in questi ultimi anni di incentivi, in maniera preponderante facendo riferimento a quelli per ristrutturare casa, a causa anche della discussissima legge sulle case green voluta dall’Ue. Prima ancora di questa legge però, il passato governo italiano a guida Conte aveva emanato il cosiddetto Superbonus, che ha permesso ad un certo numero di persone di rifare la propria abitazione in maniera più o meno profonda a spese dello Stato. Questo è però sono un esempio di cosa possa essere un incentivo. Entrando più nel merito il meccanismo è quello per il quale un ente (quasi sempre) pubblico, immette nel mercato una certa quantità di denaro allo scopo di sostenere un qualche tipo di iniziativa da parte dei cittadini, i quali non pagano tale iniziativa, oppure la pagano parzialmente, avendo facoltà di utilizzare i fondi pubblici.

gli incentivi

Tra gli incentivi più noti ci sono anche quelli sulle auto. Esistono da decenni e solitamente, anche se non sempre, vengono abbinati all’acquisto di un’auto nuova per svariate ragioni: le più importanti sono la riduzione dell’inquinamento e il sostegno al mercato economico di settore. In quest’ultimo caso uno Stato, o una Regione paga parzialmente l’auto nuova a chi vuole comprarla. Quindi se un veicolo costa ad esempio 15.000 euro e l’incentivo è di 2000, l’acquirente pagherà solo 13.000 euro. Questo in teoria, perché nella pratica purtroppo non sempre avviene così.

I diversi tipi di incentivi

Vi sono comunque diversi tipi di incentivi, che non riguardano solo patrimoni od oggetti personali come la casa e l’auto. Ad esempio esistono gli incentivi per le aziende, che le aiutano ad investire per far crescere il proprio business o comunque a rinnovarsi. E quelli sul lavoro, pensati per far crescere l’occupazione e conseguentemente diminuire la disoccupazione. Solitamente vengono erogati attraverso fondi pubblici ai quali le imprese, sia in un caso che nell’altro, accedono attraverso procedure abbastanza complesse. Quelli più utilizzati sono probabilmente gli sgravi fiscali, che permettono di pagare meno tasse (o meno contributi). Quasi sempre questo tipo di incentivo è legato ad una questione specifica, come ad esempio la stabilizzazione dei contratti precari, l’assunzione di giovani, donne, persone svantaggiate, nel caso di quelli sul lavoro. Se parliamo invece di quelli dedicati prettamente alle imprese, possono essere pensati per una ristrutturazione, un ampliamento, una riduzione delle emissioni, un’apertura in una zona depressa e via dicendo. Spesso gli incentivi alle imprese e quelli per il lavoro sono comunque strettamente collegati.

Esistono poi incentivi alla formazione personale, che funzionano attraverso l’erogazione di corsi gratuiti oppure grazie al fatto che un ente pubblico finanzi in parte il costo del suddetto corso. Anche in questo caso l’istituzione stanzia dei fondi perché pensa che così facendo un determinato numero di disoccupati, venendo formati su qualcosa di specifico, possano accedere direttamente o indirettamente ad un posto di lavoro, evitando così di pesare involontariamente sulle casse pubbliche. Insomma, il pubblico spende dei soldi con l’obiettivo di risparmiarne molti di più nel medio periodo.

Tutte queste iniziative sono molto belle e potenzialmente utilissime, ma non sempre vanno a buon fine. Le motivazioni che impediscono, o comunque in un certo senso boicottano, il corretto utilizzo di uno strumento potente come quello degli incentivi sono molte e le affronteremo in articoli specifici. Queste motivazioni sono comunque le stesse che, ostacolando la buona riuscita delle operazioni effettuate attraverso gli incentivi, queste ultime si rivelano talvolta in un vero e proprio spreco di soldi pubblici. Spreco perché fondamentalmente le cifre stanziate vengono correttamente erogate, ma per determinate ragioni i risultati non sono quelli sperati. Di conseguenza l’aiuto fornito è molto minore o addirittura nullo rispetto a quello previsto, ed allo stesso modo il risparmio che l’ente pubblico si è prefissato di raggiungere risulta molto ridotto o addirittura inesistente, oltre al fatto che chiaramente si sono pure spesi dei soldi.

Per farsi un’idea, le ragioni del fallimento degli incentivi, quando esso si verifica, vanno da truffe vere e proprie, allo sfruttamento delle persone, al fatto che qualcuno speculi o approfitti della situazione, pur in modo del tutto legale. Ed a proposito di leggi va detto anche che anche queste ultime possono contribuire all’insuccesso di una campagna di incentivi. Infatti se vengono fatte in modo approssimativo, o troppo limitante, rischiano di far cadere lo scopo principale dell’incentivo, almeno in alcuni casi. Ovvero, paradossalmente disincentivano le persone ad usare lo strumento perché troppo complicato da utilizzare o ritenuto inefficace a causa del gran numero di paletti. Certamente non sempre è così, a volte infatti i paletti ci sono, ma sono tendenzialmente corretti e si tratta solo di avere la giusta convinzione ad usare lo strumento.

Un altro discorso da fare rispetto all’insuccesso degli incentivi o perlomeno alla loro non piena efficacia è quello che riguarda il fatto di conoscerne l’esistenza. Se quelli sulla casa e sulle auto sono quasi sempre noti a tutti, ad esempio quelli che riguardano gli sgravi alle imprese non sempre sono conosciuti dagli addetti del settore, così come quelli più direttamente afferenti all’occupazione. Per non parlare di quelli sulla formazione o sulla cultura. Così accade che Stato o Regioni, o anche Province, preparino ed immettano sul mercato strumenti molto utili, di cui però in pochi usufruiscono perché molto semplicemente non li conoscono. Ciò accade perché non vengono pubblicizzati abbastanza, oppure perché per qualche ragione recondita non interessa il settore per il quale è stato approntato l’incentivo. Questo è un altro punto interessante perché significa che può capitare che, anche avendo le migliori intenzioni del mondo, chi pensa la misura di sostegno, tecnicamente “sbaglia” il campo nel quale intervenire, rendendo l’operazione inutile e in alcuni casi purtroppo anche dannosa.

Ovviamente c’è anche il lato positivo della medaglia: tante volte gli incentivi (quelli sulle auto sono forse i più utilizzati di tutti) vengono letteralmente divorati dagli acquirenti che non vedono l’ora di trovarsi tra le mani un grosso “sconto” su ciò che devono acquistare. Questo può succedere con un oggetto, come la macchina nuova, o anche in riferimento alle persone in qualità di lavoratori o potenzialmente tali. Spesso anche le imprese hanno “fame” di incentivi alle assunzioni perché attraverso l’aiuto statale riescono a strutturare meglio la forza lavoro, acquisendo personale qualificato ad un costo per loro più sopportabile.

Vedremo quindi in articoli specifici riguardanti gli incentivi i problemi  particolari di tre macro settori: gli incentivi sulla casa, quelli sulle auto e quelli riguardanti un mondo che unisce i tre ambiti della formazione del lavoro e delle imprese. Tratteremo i tre argomenti cercando di sviscerare quali siano i vantaggi e le difficoltà di ogni settore, facendo riferimento a casi reali e quando necessario anche tornando indietro di molti anni. Ogni campo infatti ha specificità molto complesse, anche se è vero che esistono delle similitudini e dei punti di contatto, una sorta di linea che accomuna i tre ambiti sotto lo stesso tetto. O per meglio dire che li lega alla stessa catena. Già perché si tratta comunque di limitazioni che non producono nulla di buono e che per essere eliminate hanno bisogno di un’ottima progettazione dello strumento, ma anche di una buona dose di fortuna. Fortuna che, ad esempio, sta nel fatto che i potenziali utilizzatori degli incentivi ne capiscano lo scopo reale. E’ però necessario affrontare un argomento per volta per capire esattamente le questioni che sottostanno alla buona o cattiva riuscita di una campagna di incentivi in un determinato settore. Ecco quindi i tre articoli pensati per ognuno dei tre argomenti:

Incentivi sulla casa

Incentivi per le auto

Incentivi alle imprese

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