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La Buona Scuola: insegnanti con merito, studenti in piazza

Il 12 marzo il governo Renzi deciderà in materia di riforma della scuola: scatti di anzianità, apertura pomeridiana, nuove assunzioni

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Grandi novità in vista per la classe lavorativa degli insegnanti. Comunque vada, e tra le polemiche che andremo brevemente ad analizzare, la scuola non sarà la stessa: non tanto, per ora, riguardo i programmi scolastici che a detta di molti sono ormai obsoleti da decenni e non sono concorrenziali sul mercato del lavoro europeo, ma, al momento, riguardo il lavoro e la carriera degli insegnanti della scuola pubblica. Il prossimo 12 marzo, infatti, il Consiglio dei ministri chiarirà i punti del disegno di legge ed appronterà le modifiche alla scuola previste dal piano che è stato chiamato “La Buona Scuola”. C’era stato il timore che nell’ambito del Jobs Act e dei corrispondenti decreti attuativi venissero cancellati i cosiddetti scatti di anzianità, ovvero i riconoscimenti dovuti agli insegnanti per il solo fatto di aver svolto la professione per un determinato numero di anni, automaticamente e senza valutare altre caratteristiche o comportamenti. Per ora su questo i docenti di ogni categoria possono tirare un sospiro di sollievo, perché gli scatti di anzianità continueranno ad esistere; si tratterà, però, secondo quanto annunciato dal governo al lavoro sulle nuove proposte, di valutare in che modo si potrà integrare questa procedura con la valutazione contestuale del merito dei singoli insegnanti. La nuova parola d’ordine, infatti, pare che sia proprio questa: il merito.

riforma della scuola

La Buona Scuola: insegnanti con merito, studenti in piazza

 

E vediamo la questione riguardante le nuove assunzioni. Come già discusso e annunciato in precedenza, il governo Renzi stabilirà di procedere all’istituzione di norme attuative che regoleranno l’avvicendamento degli insegnanti che andranno in pensione con i nuovi assunti. Ciò dovrebbe avvenire tramite i concorsi che già hanno avuto luogo, con l’assunzione diretta degli idonei per i quali non si era ancora liberata una cattedra, e in base alle graduatorie ministeriali già esistenti, ovvero le graduatorie ad esaurimento (le cosiddette Gae). Altri provvedimenti importanti al vaglio saranno: l’apertura pomeridiana delle scuole, con parziale imitazione anche qui del modello anglosassone, e la riduzione del numero di allievi che potranno essere assegnati ad ogni classe: no alle “aule pollaio”, è stato uno dei temi principali sollevati da molto tempo dall’opinione pubblica.

Poco soddisfatti di tutte queste novità, in ogni caso, sembrano essere proprio gli studenti: il prossimo giovedì 12 marzo 2015, infatti, durante la mattinata in cui il governo Renzi si riunirà per discutere il disegno di legge sulla Buona Scuola, gli studenti hanno annunciato che scenderanno in piazza per manifestare la loro assoluta insoddisfazione riguardo i punti in discussione e il modo in cui il Consiglio dei ministri sembra voler dare ad essi delle risposte attuative. L’associazione di ispirazione sindacale Unione degli Studenti, infatti, ha già presentato alla Camera dei deputati, con tanto di conferenza stampa in loco, delle alternative al decreto La Buona Scuola, con un elenco di proposte che dovrebbero, secondo l’opinione, a quanto dicono, della maggioranza degli studenti italiani, andare a sostituire il progetto attuale che non è stato affatto gradito, per ora, da parte degli alunni.

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