Il mestiere dell’archeologo ha sempre avuto un certo fascino: permette di viaggiare, conoscere luoghi sempre nuovi e culture diverse. Il mondo dell’archeologia ci porta ad immaginare atmosfere esotiche e romantiche, legate alla scoperta di reperti ed antiche civiltà del passato. Ma il lavoro dell’archeologo non è solo avventura e mistero alla Indiana Jones.
Indice
Chi è e cosa fa l’archeologo
L’archeologia è una vera e propria scienza che si avvale di tecniche, procedure e strumenti ben precisi, appresi in anni di studio. Il termine, derivante dal greco arcaios “antico”, e logos, “studio”, ha esteso il suo campo d’indagine: oggi l’archeologia non studia solo l’antichità classica ma coinvolge diversi ambiti, come ad esempio le discipline forensi.
Oggi l’archeologo è una figura ben specializzata, che lavora per musei, università, enti di ricerca pubblici. Le sue principali mansioni riguardano lo studio di siti e reperti di valore storico attraverso la loro catalogazione, conservazione e valorizzazione. Ma come si diventa archeologo? Quali sono gli studi da percorrere? E come trovare lavoro in questo campo? Vediamo insieme tutte le informazioni utili per intraprendere questo affascinante percorso.
Come diventare archeologo
La professione di archeologo in Italia non è regolamentata a livello normativo e non esiste un albo dedicato agli archeologi. Per questo motivo il percorso per diventare archeologo può dimostrarsi impegnativo e molto incerto. Non esistono corsi di formazione dedicati al mestiere ed è necessario conseguire un titolo accademico. Dunque è molto importante scegliere un percorso universitario mirato e specializzato. Ma è altrettanto importante sviluppare le qualità necessarie per avere successo come archeologo, come ad esempio saper lavorare in gruppo e non in solitaria, avere capacità investigative per fare ricerche approfondite ed affinare le indagini ed essere dotato di pensiero critico, utile per capire le osservazioni fatte sul campo e per rielaborarle in laboratorio.
Il primo passo per lavorare come archeologo è possedere un diploma di scuola superiore, magari frequentando il liceo classico che potrà darvi una buona base per i successivi studi universitari. Così potrete avere un’infarinatura delle lingue classiche come latino e greco, che ritroverete lungo il vostro percorso di studi.
Laurea archeologia: le migliori università italiane
Per lavorare come archeologo è necessario conseguire un diploma di laurea triennale. Fino a qualche anno fa era possibile scegliere solamente la laurea in Beni Culturali o in Lettere ad indirizzo classico. Ad oggi, invece, sono state istituite delle lauree triennali in archeologia e persino dei corsi a ciclo unico. In questo modo è possibile accedere a materie di studio come antropologia, geografia e storia che permettono di sviluppare una comprensione approfondita degli argomenti legati alla professione di archeologo.
Dopo aver completato la laurea triennale è possibile specializzarsi in archeologia , approfondendo ulteriormente le conoscenze per diventare archeologo. La laurea magistrale permette di affrontare discipline ed esami più specifici, utili per ampliare i futuri sbocchi professionali ed accedere a diverse professioni legate al mondo dell’archeologia. Nonostante trovare lavoro in questo campo possa sembrare complicato, con la laurea magistrale in archeologia è possibile diventare archivista, curatore museale, docente universitario, o persino archeologo forense, magari seguendo un master in antropologia che permetta di affrontare gli aspetti tecnici del mestiere.
Le principali Università di Archeologia in Italia che propongono percorsi di studi dedicati all’archeologia sono La Sapienza di Roma, l’Università di Torino , l’Università di Siena, l’Alma Mater di Bologna e l’Università Ambrosiana di Milano.
Come diventare archeologo: specializzazione in archeologia forense
Se amate risolvere crimini alla C.S.I e sognate di lavorare accanto ai RIS potete studiare l’archeologia forense, branca dell’archeologia che attraverso l’applicazione di tecniche e metodologie condivise con altre discipline, ricerca ed analizza materiale probatorio recuperato da scene del crimine. L’archeologo forense partecipa infatti alle indagini di Polizia e Carabinieri in casi di ricerca e analisi di reperti umani, armi, occultamenti. Per lavorare come archeologo forense in Italia non esiste un percorso formativo specifico ma è possibile seguire due strade: conseguire la laurea in archeologia ed iscriversi ad una delle scuole di specializzazione o master universitari disponibili, oppure entrare nelle forze armate e seguire i percorsi messi a disposizione dall’Arma.
In Italia il più importante polo dedicato all’archeologia forense è il LABANOF – Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università di Milano. Nato a metà degli anni ‘90, si occupa del recupero e studio di resti umani. Oltre a fornire consulenze in ambito forense, grazie alle collaborazioni di diversi esperti, è impegnato in diversi progetti di ricerca. Inoltre potete trovare informazione sulle attività didattiche universitarie utili per diventare archeologo forense.
Lavoro archeologia: cosa fare dopo la laurea
Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Archeologia, per lavorare come archeologo si possono percorrere due strade:
- iscriversi ad una scuola di specializzazione in beni archeologici, della durata di due anni. Le scuole di specializzazione sono generalmente a numero chiuso e, oltre a fornire un percorso di formazione altamente professionale, danno la possibilità di partecipare ai concorsi in Soprintendenza e per altri enti pubblici.
- vincere un dottorato di ricerca. Di solito un dottorato ha una durata complessiva di circa tre anni e permette di svolgere un periodo di tirocinio in una soprintendenza o in un cantiere scuola. In questo modo è possibile accumulare esperienze pratiche utili per trovare lavoro.
In generale è consigliato accumulare quante più esperienze di scavo possibili: trovare lavoro non è facile ma l’impegno e la passione potranno aiutare per fare carriera. Inoltre si può optare per specializzazioni in specifiche materie, come l’archeologia forense o subaquea. Le specializzazioni permettono di sviluppare conoscenze approfondite su un determinato argomento, costituendo un trampolino di lancio per specifiche figure come l’archeologo subaqueo.
Archeologo: come trovare lavoro
Ma come trovare offerte di lavoro in archeologia una volta terminati gli studi? Innanzitutto bisogna chiarire che in Italia la ricerca e la tutela del patrimonio archeologico è di esclusiva competenza dello Stato. Dunque qualsiasi iniziativa, anche privata, può essere realizzata solo tramite ufficiale concessione, convenzione, delega, incarico, accordo, autorizzazione da parte dello Stato. Per lavorare come archeologo nel settore privato, di solito ci si propone come collaboratore o consulente esterno agli enti che gestiscono direttamente scavi, ricognizioni e ricerche archeologiche.
Negli ultimi anni, con l’entrata in vigore della normativa sull’Archeologia Preventiva che prevede la redazione della Valutazione di Impatto Archeologico (VIArch) da allegare obbligatoriamente alla progettazione di opere pubbliche, è possibile specializzarsi in questo ambito e proporsi come professionisti. Bisogna ricordare che per poter redigere e firmare una VIArch è necessario aver conseguito, oltre la Laurea quadriennale di vecchio ordinamento o quinquennale di nuovo ordinamento, anche il diploma di Specializzazione o un Dottorato.
L’altra via per poter lavorare come archeologo è quella del settore pubblico. Potete partecipare a concorsi pubblici indetti da Soprintendenze, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) ed Università.