Le imprese del legno-arredo sono alla ricerca di circa 20 mila nuovi addetti da inserire nell’organico. Nuove opportunità di lavoro ed occupazione si fanno largo nel settore industriale che oggi rappresenta il 5% del Pil italiano. Alla ricerca di giovani e non solo, per incrementare la produzione e le vendite del Made in Italy all’estero.
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Lavoro ed occupazione: nuove opportunità nelle imprese del legno-arredo
Nuove ed importanti opportunità di lavoro si fanno spazio nel settore del legno-arredo. Stando alle previsioni Excelsior elaborate da Unioncamere ed Anpal, dal 2019 al 2023 il fabbisogno di artigiani, designer ed altre figure professionali da inserire nelle industrie del settore è destinato a salire. Si parla di un fabbisogno di manodopera che va dai 16 mila ai 20 mila occupati, il tutto a seconda dei vari scenari macroeconomici che interesseranno l’Italia. Un settore in completo sviluppo, sia all’interno del territorio nazionale che all’estero, con l’affermazione del valore del Made in Italy. Inoltre, nel corso dell’anno, il 31% delle aziende incrementerà il numero dei propri dipendenti. Importanti opportunità di lavoro ed occupazione, con la ricerca di figure professionali capaci di migliorare sia l’efficacia che il valore aggiuntivo della produzione stessa. Circa 1/3 delle nuove assunzioni interesserà i giovani fino ai 29 anni.
Cosa significa lavorare nelle imprese del legno-arredo?
L’industria del legno-arredo sta attraversando un periodo di crescente sviluppo. Per questo motivo, fino al 2023 sono in previsione circa 20 mila nuove assunzioni. Si tratta di un settore importante e ben affermato non solo sul territorio nazionale ma anche all’estero. Nel 2018 la filiera ha chiuso con 42 miliardi di euro di fatturato, il tutto prodotto da 80 mila aziende. Tale fatturato vale oggi il 5% del Pil italiano, dando lavoro ed occupazione a circa 320 mila lavoratori. Tuttavia, il settore ha bisogno di nuova manodopera, specializzata sia nel lavoro manuale che in quello tecnologico, in grado di adoperare software di ultima generazione. I nuovi addetti, dovranno dunque possedere specifiche competenze e conoscenze in materia. Si ricercano sia operai specializzati, sia esperti di marketing, informatica e tecnologia. Purtroppo reperire tali figure professionali diventa sempre più difficile per le imprese.
Lavoro ed occupazione: le aziende alla ricerca di figure “introvabili”
Reperire le giuste figure professionali, non è cosa facile. Le imprese del legno-arredo denunciano la difficoltà nel reperire i giusti candidati, in grado di svolgere al meglio il lavoro a disposizione. Secondo il rapporto Excelsior, tra i profili professionali che oggi sono difficili da trovare, ci sono figure come: i saldatori elettrici (76,5% di difficoltà di reperimento), i tecnici informatici (75,2% di difficoltà), gli installatori (74,4% di difficoltà), specialisti di marketing e del settore commerciale (64,1%). Come ci spiega il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, a mancare nelle aziende sono soprattutto export manager, in grado di mettere in campo efficaci strategie per incrementare sempre di più le vendite all’estero.
Tuttavia sono indispensabili anche operai specializzati, in grado di controllare e gestire i macchinari, mancano le vere e proprie competenze di carattere manuale, come quelle dei tappezzieri, saldatori, operai in grado di montare le strutture in legno. C’è bisogno anche di designer e creativi, in quanto la forma dei prodotti, la loro cura estetica è un fattore molto importante.
Scuole ed imprese in comunicazione
Per poter garantire buone opportunità di lavoro ed occupazione, affermando la disponibilità di figure professionali con le giuste competenze, diventa essenziale la continua comunicazione tra scuole ed imprese. Nasce così la necessità da parte delle imprese stesse, di intraprendere dei percorsi mirati con le scuole, in modo da creare degli Istituti Tecnici Superiori (Its) sempre più specializzati ed in grado di rispondere alle esigenze del mercato. Il primo step da fare è quello di realizzare un’adeguata e precisa mappatura delle esigenze connesse alla manodopera. In questo modo, gli Its possono fornire agli studenti le conoscenze e competenze che sono ricercate dalle imprese, andando a diminuire il gap attualmente presente. Il tutto a vantaggio sia delle imprese, che non avranno più difficoltà nel reperire nuova manodopera e sia dei giovani alla ricerca di lavoro ed occupazione.
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