Quello del consulente del lavoro è un ruolo molto importante nel settore giuslavoristico. Stiamo parlando di un libero professionista che ha, tra l’altro, il compito di provvedere a un inquadramento delle diverse figure professionali, dal punto di vista contrattuale, a seconda delle mansioni svolte. Egli si dedica alla gestione di un ente, di una organizzazione o di un’azienda, con riferimento al personale subordinato e parasubordinato, a livello legale, economico e amministrativo, dedicandosi anche agli adempimenti di carattere burocratico.
Indice
A chi rivolgersi
Chi è alla ricerca di un consulente del lavoro a Torino può fare affidamento sulla professionalità dello Studio Alasonatti, che presta i propri servizi a dipendenti e aziende supportando le imprese nelle fasi necessarie alla gestione dei rapporti con gli enti e con i lavoratori, sia sul piano economico che dal punto di vista giuridico. Lo studio, tra l’altro, si impegna nella definizione dell’inquadramento aziendale e si occupa della stipula di contratti di lavoro e iscrizioni presso gli istituti previdenziali. Nel novero dei servizi offerti dallo Studio Alasonatti ci sono l’elaborazione di buste paga e contributi, la definizione di contratti di lavoro e l’assistenza per la gestione dei dipendenti.
Che cosa fa il consulente del lavoro
La gestione delle comunicazioni con i centri per l’impiego, delle relazioni con le organizzazioni sindacali e delle buste paga è uno dei compiti più importanti di un consulente del lavoro, a cui le aziende si rivolgono per ottenere l’assistenza di cui hanno bisogno durante l’iter di nascita e sviluppo di un rapporto di lavoro, sia esso subordinato o parasubordinato. Il consulente pensa, fra l’altro, agli aspetti previdenziali, assicurativi e giuridici, in modo che l’azienda possa essere affiancata in caso di necessità in presenza di vertenze e di contenziosi non solo con i dipendenti, ma anche con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e gli istituti previdenziali.
Il percorso da seguire per diventare consulenti del lavoro
Per acquisire il ruolo di consulente del lavoro è necessario essere in possesso di una laurea, triennale o specialistica, per poi svolgere un periodo di praticantato e sostenere l’esame di Stato. In caso di esito positivo, poi, si può procedere con la registrazione all’albo professionale dei consulenti del lavoro. È previsto l’obbligo della formazione continua, esattamente come avviene per tutti coloro che sono iscritti a un ordine professionale ed esercitano la libera professione. Grazie ad aggiornamento e formazione è possibile ottenere i crediti formativi che sono indispensabili per poter esercitare la professione oltre che, ovviamente, garantire un servizio di qualità ai propri clienti.
Quale laurea è necessaria
Come abbiamo visto, la professione di consulente del lavoro può essere esercitata unicamente da chi è in possesso di un titolo di studio universitario. Già, ma quale? Va detto che le strade che possono essere percorse in tal senso sono molteplici, fermo restando che il settore di riferimento rimane quello economico e giuridico. Le lauree ideali per un aspirante consulente del lavoro sono, dunque, quella in scienze politiche, quella in economia e commercio (con tutte le sue declinazioni), quella in giurisprudenza e quella in consulenza del lavoro.
Dopo la laurea
Una volta ottenuto il titolo di studio universitario, si può passare al tirocinio o praticantato, che dura 18 mesi e deve essere effettuato nello studio di un consulente del lavoro che deve risultare in regola con gli adempimenti relativi alla formazione continua obbligatoria e deve essere registrato presso l’albo di riferimento da non meno di 5 anni. È solo attraverso il praticantato che è possibile sostenere l’esame di Stato, il quale viene svolto presso le commissioni territoriali e si basa su due prove scritte seguite da una prova orale.
Di cosa si occupa il consulente del lavoro
La consulenza tecnica relativa alla stipula di convenzioni e di contratti rappresenta una delle principali mansioni di un consulente del lavoro, che è impegnato anche nella gestione dei rapporti aziendali. Egli, inoltre, è chiamato a dedicarsi alla gestione di crisi d’impresa e a prestare consulenza tecnica di ufficio o di parte, in sede di contenzioso processuale, in assistenza di una parte in causa o del giudice. Ancora, vale la pena di citare la gestione delle varie fasi che riguardano un rapporto di lavoro, dalla sua definizione alla sua cessazione.
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