Con il termine Operatore Ecologico si fa oggi riferimento a quello che, fino a qualche tempo fa, si chiamava solo netturbino o anche in gergo, spazzino. Quello di cui un Operatore Ecologico si occupa durante il proprio orario di lavoro, munito degli attrezzi del mestiere e della relativa divisa di sicurezza, ha a che fare con l’ordine e la pulizia dei luoghi e delle strade affidate alla sua supervisione. Tutte le sue mansioni, così come i suoi doveri e le sue responsabilità, rientrano quindi nell’ambito di azione di chi opera nella nettezza urbana.
Indice
Mansioni dell’operatore ecologico
A livello pratico, passando in rassegna i diversi incarichi che vengono assegnati a chi svolge questo lavoro, quello che concretamente fa un Operatore Ecologico riguarda:
- la pulizia di spazi aperti, strade, piazze, cortili e arie pubbliche o relative ad edifici affidati alla manutenzione dell’ente responsabile della nettezza urbana (che può essere un’impresa pubblica o privata, o ancora privata a partecipazione pubblica);
- la raccolta rifiuti urbani solidi e della differenziata nelle zone a lui assegnate (il che vuol dire che avrà a che fare con immondizia e spazzatura di vario genere).
Il lavoro dell’Operatore Ecologico abbraccia tutta una serie di attività che, seppur tipiche, non sempre sono uguali per tutti e in tutti i casi. Esso, difatti, può occuparsi nella pulizia delle strade senza ricorrere all’utilizzo di macchine apposite, senza condurre alcun mezzo e utilizzando solamente scopa e rastrello. Se possiede determinati titoli (come la patente per la guida di mezzi speciali e/o pesanti) può invece essere impiegato alla guida dei mezzi di trasporto e raccolta. Il possedimento di determinate conoscenze tecniche, la pratica e/o l’esperienza, inoltre, possono anche aprirgli nuove strade all’interno della gestione interna dell’impresa (permettendo di diventare capo squadra o responsabile di zona).
L’introduzione della raccolta differenziata in sempre più città italiane, inoltre, ha fatto si che la categoria di questi lavoratori si occupasse anche del recupero dei rifiuti solidi urbani destinati ad essere riciclati, nonché del frazionamento di questi e dagli scarti facenti parte dell’indifferenziata. A prescindere dal tipo di mansione assegnata ad un Operatore Ecologico, in fine, bisogna sempre ricordare che si tratta di un tipo di lavoro che nella stragrande maggioranza dei casi viene svolto nelle ore notturne (o comunque nelle prime ore del mattino). Chi offre questo tipo di servizio lo fa negli orari alterni alla giornata, quando si presume che tutto è stato portato dai consumatori (o dagli addetti ai lavori nel caso di raccolta porta a porta) negli appositi bidoni o nei centri destinati alla raccolta.
Requisiti dell’operatore ecologico
La figura dell’Operatore Ecologico, come accennato brevemente sopra, è richiesta sia nel settore pubblico che in quello privato. Sia nel primo che nel secondo caso agli aspiranti netturbini verrà richiesto il possedimento di determinati requisiti. Titoli e qualità che devono avere i dipendenti pubblici sono solitamente ben chiariti nel bando di selezione pubblicato con l’ufficializzazione del concorso pubblico (volto appunto a reclutare per titoli ed esami nuovo persone). Nel settore privato, come molti già sapranno, le procedure di assunzione sono ben diverse, e a volte anche meno lunghe e più semplici. In sostanza ciò che avviene in questi casi è che il datore di lavoro – o chi per lui – pubblica un annuncio di lavoro.
Nella candidatura relativa alla posizione aperta verranno indicati tutti i requisiti richiesti alla persona che si propone per quel posto e, insieme ad essi, anche le modalità di assunzione (come e dove candidarsi, quando mandare il curriculum vitae, come partecipare ai colloqui di selezione etc.). Salvo casi particolari, non sono richiesti titoli di studio specifici per diventare Operatore Ecologico. Per essere assunti, infatti, basta la licenza media (anche se a volte può essere necessario il diploma di scuola superiore o professionale). Un discorso a parte, ovviamente, va fatto per gli Operatori Ecologici che vengono assegnati alla guida di determinati mezzi o che sono sistemati alla direzione di particolari materiali per il riciclaggio, lo stoccaggio etc.
In questi casi, infatti, sarà necessario essere o in possesso di apposita patente (per quanto riguarda la conduzione di mezzi pesanti) o di attestati che, nel caso specifico della direzione di macchine, dimostrino che la persona sia capace di manovrarle senza correre alcun rischio. Un Operatore Ecologico, inoltre, deve essere anche una persona attenta ed organizzata, capace di far squadra, responsabile e in grado di reggere i ritmi spossanti di chi lavora di notte. Queste sono tutte caratteristiche personali che, tuttavia, possono veramente far la differenza in questo lavoro. Avere la giusta attitudine riduce i tempi di intervento e la fatica. E queste sono tutte cose che, alla lunga, non possono far altro che migliorare la condizione del singolo.
Quanto guadagna
Tenendo conto di quanto stabilisce i CCNL di categoria sia in ambito privato (in cui si fa riferimento al CCNL Nettezza Urbana Aziende Private) sia in ambito pubblico (dove invece si devono tenere presente gli Accordi Igiene Ambientale per le Aziende Municipalizzate), lo stipendio medio di un Operatore Ecologico può variare dai 1.426 a 3.600 euro lordi mensili circa. A fare la differenza, sia nel settore privato che in quello pubblico, è il tipo di inquadramento con cui il lavoratore viene assunto. Livello, anzianità di servizio, orario di lavoro e varie indennità al singolo riconosciute saranno le varianti che influenzeranno – alla fine – la retribuzione annua del lavoratore.
Operatore ecologico: opportunità di lavoro
Il reclutamento di nuovo personale da adibire alla nettezza urbana, come già spiegato sopra, può avvenire tramite selezione pubblica. Ad indire il concorso è solitamente l’Ente comunale (o al limite il Municipio) che, tramite un bando, rende nota l’intenzione di voler procedere con nuove assunzioni. Requisiti richiesti ai futuri Operatori Ecologici e modalità di ammissione a concorso – come quelle di scelta – verranno ampiamente elencate e specificate nell’avviso pubblico di selezione. Tutti i candidati in possesso dei titoli e delle caratteristiche richieste, se interessati, dovranno attenersi a quanto stabilito e aspettare che la procedura venga portata a termine per scoprire se, alla fine, avranno diritto o meno di ottenere quel posto.
In alternativa alla pubblica assunzione, però, vi è anche la possibilità di poter trovare offerte di lavoro come Operatore Ecologico da parte di aziende private. Vi sono infatti molte imprese che si occupano di pulizia, raccolta e smaltimento rifiuti che agiscono in ambito privato. In questo caso le assunzioni seguono un iter ben diverso da quello del concorso pubblico. Il datore di lavoro, o l’agenzia del lavoro che per lui gestisce il recruiting, pubblicherà l’annuncio di lavoro e, a partire dalle candidature ricevute in risposta ad esso, procederà con le assunzioni di nuovo personale. In entrambi casi, ovvero sia nel settore pubblico che in quello privato, vi sarà sempre e comunque l’incontro tra domanda e offerta. Quello che deve fare chi aspira a diventare Operatore Ecologico, pertanto, è attenersi a quando disposto dal bando o dall’annuncio di lavoro, accertarsi di essere in regola con la posizione (e di avere tutti i requisiti richiesti) e, alla fine, candidarsi per cercare di ottenere il posto.
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