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Opzione donna, chi può accedervi e come funziona

Che cosa è l’opzione donna, chi può accedere a questa opportunità di pensione anticipata e con quali vantaggi e svantaggi.

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Come noto, la legge di Stabilità 2017 ha esteso l’Opzione donna anche al 2017, permettendo così alle donne che matureranno i requisiti di poter andare in pensione anzitempo. Ma come funziona l’opzione donna? Chi può esercitare questa possibilità? E a chi conviene?

Cerchiamo di saperne un po’ di più, svelando alcune caratteristiche di principale riferimento su questa interessante opportunità che, comunque, merita una specifica attenzione da parte delle potenziali beneficiarie.

Opzione donna 2017

Per prima cosa, rammentiamo ancora una volta in sede introduttiva come l’opzione donna sia stata estesa anche per il 2017, alle lavoratrici dipendenti che sono nate nell’ultimo trimestre del 1958 e alle autonome che sono nate tra ottobre e dicembre 1957. L’estensione della fruibilità dell’opzione donna riguarderà le donne, nate in tali frangenti temporali, che hanno ottenuto i requisiti per poter andare in pensione entro il 31 luglio 2016, nei termini stabiliti dalla normativa.

Che cosa è l’opzione donna

Introdotto quanto sopra, ricordiamo che l’opzione donna è una misura che permette alle donne lavoratrici dipendenti e autonome di poter andare in pensione anticipata rispettivamente a 57 e a 58 anni, se possiedono almeno 35 anni di contributi. Prima della proroga con la legge di Stabilità 2017, era necessario aver maturato i requisiti entro la data del 31 dicembre 2015: in seguito alla proroga, la maturazione dei requisiti è prevista entro il 31 luglio 2016.

Introdotta per la prima volta dalla l. 243/2004 e applicata per la prima volta nel 2008, dal 2013 l’età minima per la pensione anticipata è stata incrementata di tre mesi sia per le lavoratrici dipendenti che per quelle autonome, che pertanto vedono il beneficio essere limitato solamente alle donne nate fino al settembre 1957 se dipendenti, o al settembre 1958 se invece autonome.

Con l’estensione dell’opzione donna contenuta nella legge di Stabilità 2017, l’opzione è stata estesa alle lavoratrici dipendenti che sono nate nell’ultimo quarto del 1958, e alle autonome nate nell’ultimo quarto del 1957. Inoltre, sebbene l’adeguamento alla speranza di vita abbia fatto innalzare l’età di pensionamento anticipato da 57 o 58 anni e 3 mesi, a 58 o 58 anni e 7 mesi, la data entro la quale sarà stato necessario maturare i requisiti richiesti dall’opzione è stata estesa fino al 31 luglio 2016.

Vantaggi e svantaggi dell’opzione donna

Chiari i vantaggi della fruizione dell’opzione donna, che rappresenta una buona strada per poter andare in pensione anticipata. La donna che in tal modo riesce a rispettare i requisiti previsti dalla legge potrà scegliere di ritirarsi dal mondo del lavoro anzi tempo, soddisfacendo le proprie preferenze.

Tuttavia, attenzione a non ritenere che l’esercizio di questa opzione sia “gratuita”. Se infatti l’opzione donna rappresenta una interessante opportunità per quelle lavoratrici che vogliono andare il prima possibile in pensione, è anche vero che comporta un taglio dell’assegno previdenziale.

Di fatti, chi decide di avvalersi dell’opzione donna si vedrà calcolare l’importo della pensione interamente con le regole del sistema contributivo, e non con quelle del sistema retributivo o misto. Ne deriva una stima della decurtazione dell’assegno piuttosto rilevante, che le previsioni ufficiali ipotizzano del 18% della pensione per le lavoratrici dipendenti e del 27% della pensione per le lavoratrici autonome.

La differenza, come si può ben immaginare, è tutt’altro che irrilevante. E proprio per questo motivo la valutazione se esercitare o meno l’opzione donna non potrà che essere rimessa alla libera valutazione della lavoratrice, che potrà ponderare o meno la convenienza a esercitare una simile opportunità a seconda delle proprie esigenze e delle proprie condizioni di merito economico.

Ricordiamo infine che con la legge di Stabilità 2017 le donne che sono interessate dall’estensione dell’opzione dovrebbero essere più di 4.000, di cui 2.600 lavoratrici dipendenti, 670 lavoratrici autonome, 860 lavoratrici del pubblico impiego. Chi sceglierà di approfittarne dovrà però fare i conti con una decorrenza della pensione anticipata non immediata, bensì prevista 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti di età e anzianità contributiva per le lavoratrici dipendenti, e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

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