Il Work-Life Design, l’eterno dilemma tra lavoro e vita privata, è l’oggetto della nuova indagine effettuata da Kelly Services nell’ambito dell’annuale Global Workforce Index™. L’azienda, leader mondiale nella consulenza per le risorse umane, ha messo in luce questo nuovo approccio che ridefinisce il concetto di equilibrio tra lavoro e vita privata, e che è destinato a diventare il nuovo standard per la gestione delle risorse umane nelle aziende moderne. Ciò che è emerso dalla ricerca è un cambiamento delle aspettative e delle attitudini dei lavoratori, che sta spingendo le organizzazioni a ripensare le loro tecniche di acquisizione e gestione dei talenti: un approccio che chiamiamo appunto Work-Life Design.

Oggi le persone di maggior talento chiedono al lavoro molto di più rispetto al passato e considerano l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa di fondamentale importanza nella scelta della loro carriera professionale. Ciò comporta una ridefinizione, da parte delle aziende della loro capacità attrattiva e di fidelizzazione dei professionisti, attraverso l’offerta di nuove tipologie di benefit e percorsi di carriera, come dichiarato anche da Stefano Giorgetti, Amministratore Delegato e Vice President di Kelly Services Italia: “Questo deciso cambiamento delle aspettative e delle attitudini dei lavoratori, sta spingendo le aziende a ripensare le proprie “tecniche” di acquisizione e gestione dei talenti: un approccio che noi chiamiamo “Work-Life Design”.
Work-Life Design: i fattori che entrano in gioco
L’indagine ha raccolto le risposte di 164.000 lavoratori in 28 Paesi, di cui circa 4000 in Italia, e mostra gli effetti dei diversi fattori che impattano sul mondo del lavoro attuale, con un particolare focus sui tre gruppi generazionali principali: Y (19-30 anni, i cosiddetti Millennials), X (31-48 anni) e Baby Boomer (49-66 anni). Secondo i dati raccolti, a livello mondiale il 69% dei lavoratori considera l’equilibrio tra vita professionale e privata una caratteristica che influisce sulla scelta del posto di lavoro. È seconda soltanto a retribuzione, benefit e altri incentivi finanziari (89%), alla pari con le opportunità di carriera.
Questi gli elementi che costituiscono il Work-Life Design:
- Lavoro flessibile: come orari personalizzati e smart working. Una percentuale significativa di lavoratori, infatti, sacrificherebbe parte della propria retribuzione in cambio di modalità di lavoro più flessibili.
- Governance del lavoro: policy aziendali forti che limitino il lavoro al di fuori del normale orario d’ufficio, il ricorso alle e-mail di lavoro nel tempo libero ed incoraggiare i dipendenti ad usufruire di tutte le ferie
- Realizzazione personale ed empowerment: possibilità di dedicarsi a progetti o a iniziative innovative. Curioso il dato italiano, che spicca sull’intero panorama mondiale, e ritiene questo elemento di fondamentale importanza questo aspetto per uno sviluppo olistico della propria persona. Al contrario, noi italiani siamo poco interessati a prenderci anni sabbatici per dedicarsi ai propri interessi.
- Cultura aziendale: un clima amichevole tra i colleghi e l’impegno da parte delle aziende nella corporate social responsibility, nella diversity e nelle pari opportunità, insieme a pratiche lavorative ecosostenibili (dato, quest’ultimo, particolarmente rilevante in Italia).
- Benefit e servizi legati allo stile di vita: sempre più richiesti ed apprezzati sono i servizi di wellness come fitness center on site, convenzioni con centri benessere e attività antistress come la meditazione. Gli intervistati italiani dichiarano, invece, di apprezzare particolarmente i servizi per la cura dei bambini e dei famigliari.
Il concetto di Work-Life Design è stato anche analizzato su basi generazionali, di genere e professionali. Il concetto di Work-Life Design è particolarmente rilevante per i Millennials, ovvero i lavoratori nati dagli anni ‘80 in poi, mentre non sembra essere un questione di genere. Dal lato delle professioni, sono i Professional & Technical, i lavoratori altamente qualificati che operano in settori come IT, science, engineering e finance a dimostrarsi particolarmente sensibili nei confronti dei vantaggi offerti dal Work-Life Design e, più di altre categorie, possono permettersi di scegliere dove e come lavorare, grazie all’appetibilità delle proprie competenze sul mercato del lavoro.
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